Il fatto che i popoli francese e italiano attribuiscano immagini e contenuti analoghi agli stessi suoni testimonia quanto tuttora il legame tra il francese e l’italiano vada ben oltre a questioni di linguistica storico-comparativa.
Italissimo est déjà de retour ! Après sa sixième édition qui s’est déroulée avec succès à Paris du 1er au 4 juillet derniers, c’est désormais à Lyon que le festival de littérature et culture italiennes posera ses valises le temps d’un week-end, ces 24 et 25 septembre.
Rituel d’écriture sur 21 jours, ouvert aux néophytes, artistes, curieuses-x et tutti quanti. Cercle de 10 personnes maximum. C’est un vrai accompagnement au coeur de votre quotidien pour le réenchanter!
Nonostante mancassero gli strumenti di scambio merci di cui disponiamo ai nostri giorni, il mitico babà, “O Babbà”, come venne ribattezzato dai pasticceri locali, riuscì a valicare le Alpi arrivando a Napoli grazie all’aiuto della regina Maria Carolina, la sorella démodée di Maria Antonietta.
Les Événements à Paris_ DU 11/09 AU 19/09 2021
“Quand papa me raconte ses histoires, des fois, le soir, dans notre cuisine, je me marre, j’attrape le hoquet, je sais pas si c’est l’histoire, si c’est le mélange dialetto-français, si c’est l’accent, ou si c’est de voir rire papa. Il a du mal à arriver au bout tellement il rigole, et moi avec.” Les Ritals, Cavanna, 1978
In italiano si parla di mangiare la pasta mentre in francese di manager des pâtes: la concezione d’oltralpe è semplicemente diversa. In Italia un piatto di pasta è visto come un’unità, in Francia come “piccoli pezzi di pasta di semola di grano duro presentati in varie forme”
Il cinema italiano continua a sfornare talenti femminili la cui notorietà avanza non soltanto nel territorio nazionale, ma anche all’estero. E’ proprio il caso di Alice Filippi, giovane regista classe ’82, che è stata candidata al David di Donatello 2021 nella categoria “miglior regista esordiente” con il film “Sul più bello”.
“Ogni traduzione […] o sminuisce e guasta, ovvero crea una nuova espressione, rimettendo la prima nel crogiuolo e mescolandola con le impressioni personali di colui che si chiama traduttore. ” Croce
Quello che mi premeva fare era proprio valorizzare la ribellione che, nonostante fosse veicolata dal dolore, si presentava come una forma di catarsi che permetteva ai tarantati e alle tarantate di emanciparsi temporaneamente da una cultura imposta.