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Cultura: l'urlo degli uomini in faccia al loro destino (A. Camus)

“Dante a Parigi”, Società Dante Alighieri: INTERVISTA a Simona Frascati

“Dante a Parigi”, Società Dante Alighieri: INTERVISTA a Simona Frascati

___ di Mariangela Rosato

Sono trascorsi 700 anni dalla morte del Sommo Poeta e, malgrado il passare del tempo, la potenza della sua opera letteraria continua a persistere toccando i nostri cuori e le nostre anime. A ricordare Dante e la sua Divina Commedia, infatti, non è solo l’Italia, ma anche la Francia che ha organizzato quest’anno numerosi incontri per celebrare uno dei più grandi letterati di tutti i tempi sia per genialità stilistica, che per profondità di contenuti.

Tra gli organismi istituzionali che hanno avuto un ruolo cruciale nelle celebrazioni di Dante, da citare è senza dubbio la Società Dante Alighieri, Comité de Paris la quale, coinvolgendo figure accademiche del mondo italiano e transalpino, ha dedicato molti degli eventi previsti per il 2020/2021 proprio al Sommo Poeta.

A colloquio con Simona Frascati, responsabile amministrativa e pedagogica della Società Dante Alighieri- Comité de Paris, nonché professoressa d’italiano presso lo stesso organismo, ci si rende conto di quanto profondo sia l’interesse da parte della capitale francese nei confronti della letteratura e della cultura italiana in generale.

Molti, infatti, imparano la nostra lingua per il solo piacere di leggere la produzione letteraria di autori come Umberto Eco, ma anche per appassionarsi ai versi di Dante senza passare dalla traduzione che, a volte, impedisce di cogliere completamente tutte le sfumature di un testo. L’impresa é ardua, ma la voglia di immergersi nella letteratura del Bel Paese è più forte di qualsiasi divisione linguistica.

Una passione che si riscontra, allo stesso tempo, in coloro i quali si approcciano allo studio della lingua di Molière le cui insidie non sono di certo inferiori alla lingua di Dante.

Abbiamo previsto molti eventi per omaggiare Dante- spiega. Il primo evento dal titolo “Quando Dante parla francese” è stato organizzato a gennaio 2021 ed ha riguardato la presentazione delle traduzioni della “Divina Commedia”, “Il Convivio” e “La Vita Nuova” da parte di René de Ceccatty, scrittore, editore e traduttore francese”. Nel corso di quest’incontro, il professore ha spiegato com’è riuscito a tradurre l’opera di Dante sottolineando, al contempo, l’importanza e la difficoltà di parafrasare in un francese moderno i versi del poeta.

Un altro evento riguardante sempre l’opera dantesca è stato quello con il Professore Giulio Ferroni autore del libro “L’Italia di Dante, viaggio nel paese della Commedia”, edito dalla casa editrice La nave di Teseo.

Si è trattato- afferma– di un incontro molto interessante nel corso del quale il professore ci ha spiegato quale sia stata la genesi del libro, nonché il suo rapporto con lo scrittore fiorentino. Il 25 marzo, invece, data scelta per ricordare la produzione del Sommo Poeta, abbiamo organizzato, insieme al Liceo Italiano, Leonardo Da Vinci a Parigi, una tavola rotonda su come e perché sia importante insegnare Dante oggi. In quest’occasione, si è cercato di capire come Dante sia percepito dagli alunni e come sia possibile stimolare i ragazzi a scoprire un autore distante da loro per motivazioni temporali e  linguistiche”.

L’attualità e la grandezza dell’opera dantesca è confermata dall’interesse che questa suscita anche nell’ambito artistico. Per rafforzare, infatti, il legame tra Dante e l’arte contemporanea, la Società Dante Alighieri ha ospitato, lo scorso aprile 2021,  Ghislaine Avan, un artista italo/francese, coreografa e ballerina.

Nel corso di quest’incontro virtuale, organizzato in collaborazione con la Maison de l’Italie, si è dato spazio alla sua opera cinematografica dal titolo “Le LA du Monde” con cui Avan ha portato i versi di Dante in tutti i continenti attraverso le lettura dei canti della Divina Commedia in più di 40 lingue.

Si tratta di un progetto che va avanti da più di 11 anni– chiarisce- e che punta a rendere Dante un collante sociale capace, grazie all’aspetto universale insito nella Divina Commedia, di unire le persone nonostante le diversità e le specificità di ciascuno”.

Un’opera di grande spessore che crea con le immagini una torre di Babele contemporanea e che permette al padre della nostra lingua di viaggiare entrando negli animi dei lettori. La barriera linguistica, che spesso crea frizioni e risentimenti, viene, in questo modo, infranta e si va incontro al congiungimento delle culture.

Dante non è molto conosciuto in Francia,- sottolinea con chiarezza- tuttavia, grazie anche all’aiuto degli insegnanti di lingua nelle scuole e in altri istituti si sta cercando di coinvolgere gli alunni nella scoperta di un personaggio fondamentale non solo per la cultura italiana, ma, più in generale, per quella europea. Infatti,se trasmesso e presentato in maniera giusta, Dante può ancora sedurre”.  

Certamente chi abita a Parigi ha molte più possibilità di entrare in contatto con la cultura italiana alla luce del numero sempre più crescente di italiani che vengono a vivere nella cosmopolita capitale francese.

Nonostante le restrizioni legate alla pandemia, infatti, i nostri connazionali continuano a partire spinti da motivazioni diverse, ma accumunati tutti dalla voglia di vivere un’esperienza che, in un modo o nell’altro, è destinata a stravolgere le vite e a far vedere le cose con occhi diversi.

Vivere nella ville Lumière è un’occasione per arricchirsi culturalmente e consente di toccare con mano il fascino che l’Italia genera all’estero. Io lo sperimento quotidianamente: la maggior parte dei nostri studenti non studia l’italiano per motivi professionali, ma per pura curiosità ed interesse. Ci sono alcuni allievi che sono sorprendenti nelle loro conoscenze dell’italianità”.

Essere un italiano a Parigi, quindi, è una grande fortuna grazie alla quale si riesce a comprendere il forte legame che unisce, checché se ne dica, i nostri due paesi da secoli ed apprezzare maggiormente le nostre peculiarità che molto spesso, con i piedi poggiati sulla terra dello stivale, non vediamo.

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